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Il decreto Rilancio prolunga le misure a sostegno della disabilità

Genitori di bambini con disabilità e lavoratori disabili possono accedere alle agevolazioni statali. La Provincia lavora a un piano di aperture per le strutture residenziali.

Prolungate le agevolazioni genitori di bambini disabili o lavoratori con disabilità. (Foto: Unsplash)
Prolungate le agevolazioni genitori di bambini disabili o lavoratori con disabilità. (Foto: Unsplash)

La situazione eccezionale e le misure restrittive anti Covid sono state per molti cittadini con disabilità un grande peso. In provincia dalla scorsa settimana sono riprese le attività dei laboratori. Il piano delle aperture anche per le strutture residenziali (in parallelo alle strutture per anziani) verrà trattato nella prossima seduta di Giunta. "Purtroppo alle numerose esigenze non è stato possibile, specialmente nella fase acuta della crisi, offrire sempre una risposta. Ora possiamo invece muovere qualche passo verso la riattivazione totale dei servizi grazie all'evolversi dei dati epidemiologici in senso positivo" ha spiegato l'assessora al sociale Waltraud Deeg. In questo modo è possibile restituire alle persone con disabilità un minimo di sicurezza quotidiana, sgravando i genitori e i familiari da questo impegno importante. In questo modo in provincia di Bolzano si sono precedute le misure nazionali, specialmente con l'inclusione delle misure a favore del sociale nella legge 4/40 dell'8 maggio scorso, ricorda l'assessora.

Sostegno alle famiglie grazie al decreto Rilancio

Sostegno a queste fasce deboli è arrivato anche grazie al decreto Rilancio del Governo. Vi si precisano in particolare due misure a favore delle persone con disabilità e dei loro familiari. Viene confermato eccezionalmente l'aumento dei giorni di permesso lavorativo (ai sensi dell’art. 33 della Legge n. 104/1992) anche per i mesi di maggio e giugno: al lavoratore con disabilità grave certificata e al lavoratore che assiste un familiare con disabilità grave certificata non ricoverato a tempo pieno, sono concessi 12 giorni aggiuntivi complessivi di permesso lavorativo per i mesi di maggio/giugno. I 12 giorni si aggiungono a quelli ordinariamente previsti (3 per maggio, e 3 per giugno). Il totale del periodo è quindi di 18 giorni lavorativi complessivi di permesso. I permessi spettano sia a dipendenti pubblici che privati e sono cumulabili in capo allo stesso lavoratore quando ne fruisca per più familiari o per sé e per un familiare. Per la fruizione dei permessi aggiuntivi non è necessaria una nuova richiesta se già si fruisce dei tre giorni ordinari: è sufficiente accordarsi con il datore di lavoro o con l’amministrazione. I permessi non sono riconosciuti al lavoratore in cassa integrazione a zero ore, mentre sono riconosciuti in proporzione al lavoratore in cassa integrazione parziale (alcuni giorni, parte del mese o dei mesi). I giorni di permesso sono compatibili con il congedo COVID 19 (15 giorni per i soli genitori e con retribuzione al 50%). I giorni di permesso aggiuntivi sono frazionabili in ore per i dipendenti privati (INPS) e non lo sono invece per i dipendenti pubblici. Sono interamente retribuiti e coperti da contribuzione previdenziale.

Cumulabilità fra congedo Covid e parentale

Ai genitori lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato, con figli con disabilità, senza alcun limite di età, spetta un congedo  di 30 giorni complessivi (continuativi o frazionati) per il periodo compreso fra il 5 marzo e 31 luglio 2020, retribuito a 50%. Il medesimo congedo spetta anche ai genitori di figli sotto i 12 anni d’età. É possibile cumulare nell'arco dello stesso mese il congedo Covid-19 con il prolungamento del congedo parentale (art. 33 del D.Lgs. n. 151/200) e con il congedo straordinario (art. 42, comma 5, del D.Lgs. n. 151/2001) anche fruito per lo stesso figlio. I diversi benefici possono essere fruiti contemporaneamente da entrambi i genitori per lo stesso figlio. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all'INPS per i dipendenti del settore privati, mentre  i dipendenti pubblici possono rivolgersi alla Ripartizione Personale del proprio datore di lavoro.

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