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Ricerca e mobilità internazionale, finanziati 5 progetti d'eccellenza

Talenti da Svizzera, Austria e Repubblica Ceca studieranno per 2 anni in Alto Adige con un finanziamento provinciale. Obiettivo: rendere la ricerca locale sempre più internazionale e interconnessa.

Alcune ricercatrici al lavoro. (Foto: Harald Wisthaler_NOI Techpark)
Alcune ricercatrici al lavoro. (Foto: Harald Wisthaler_NOI Techpark)

Cinque ricercatori dei settori biologia, scienze ambientali, ecologia, linguistica ed entomologia hanno ottenuto quest'anno il finanziamento provinciale pensato per sostenere progetti di mobilità internazionale. Per il terzo anno consecutivo la Provincia di Bolzano finanzia infatti con bando ad hoc l'arrivo (incoming) o l'uscita (outcoming) in Alto Adige di nuovi talenti, rafforzando le reti sovranazionali nell'ambito delle quali lavorano istituzioni locali come Eurac e unibz. Proprio a Eurac e unibz appartengono i 5 progetti finanziati, che l'hanno spuntata fra i 7 candidati entro il 30 giugno 2020 all'Ufficio ricerca scientifica. I paesi di provenienza dei ricercatori sono Svizzera, Austria, Repubblica Ceca: tutti hanno un curriculum internazionale di altissimo livello e hanno un'età compresa fra 32 e 43 anni.

Finanziati i "cervelli" per Eurac e unibz

Fra loro anche un cosiddetto cervello di rientro: una ricercatrice italiana che ha lavorato finora all'Università del Costa Rica. Anche altri 3 dei progetti finanziati riguardano ricercatori che verranno in Alto Adige per svolgere in Eurac e unibz i propri studi. Nel quinto caso il finanziamento consentirà a un ricercatore di Eurac di svolgere un progetto con la UN University di Bonn, con cui l'ente altoatesino ha stretto una recente collaborazione. "Le iniziative di ricerca internazionale sono un investimento sul futuro, da un lato per arricchire i nostri enti altoatesini di spunti dall'estero, dall'altro per portare in provincia talenti che possono arricchire il panorama locale con nuove prospettive e approcci di ricerca" ha detto il presidente della Provincia Arno Kompatscher, titolare in Giunta provinciale della delega alla ricerca scientifica.

Temi di ricerca trasversali ma legati al territorio

I progetti cui si dedicheranno riguardano lo studio del cambiamento climatico ("Exploring oribatid mite communities diversity in South Tyrol: structuring forces and climate change effects"), la gestione del rischio siccità ("AquaMount–Multi-risk of water scarcity in mountain regions"), ma anche la medicina umana ("HYPER-FIBRO: Cardiac fibrosis in hypertrophic cardiomyopathy: elucidating the role of cardiac fibroblasts"), le malattie delle piante ("The microbial community of pear psyllids and its influence on phytoplasma transmission") e il multilinguismo nelle scuole ("Mehrsprachigkeit und sprachliche Bildung in Südtiroler Kindergärten"). La durata dei progetti è di 24 mesi, le risorse destinate al finanziamento di questi progetti ammonta a 743.000 euro.

Un piano organico per sostenere la ricerca

Dalla prima edizione del bando nel 2018 a oggi sono in tutto 15 i progetti sostenuti dalla Provincia (oltre ai 5 di questa edizione, altri 10 erano stati sostenuti nelle due precedenti edizioni). Sempre sul fronte mobilità internazionale sono stati anche finanziati quest'anno anche 3 progetti di eccellenza di altrettanti ricercatori, che hanno ottenuto il Seal of excellence della Commissione Europea. Sono state inoltre approvate 5 domande per progetti di mobilità breve in uscita, ossia per finanziare ricercatrici e ricercatori che si recano all'estero per brevi periodi per approfindire studi e sviluppare reti. Le 5 domande sono state finanziate sulla base della legge provinciale 14/2006 anche se a causa della pandemia da coronavirus gli spostamenti internazionali dei ricercatori hanno fatto inevitabilmente registrare una frenata.

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