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Rafforzare il mercato del lavoro, nuovo documento strategico

Più autonomia e più servizi nella mediazione lavorativa: l'assessore provinciale Achammer ha presentato oggi (18 gennaio) il documento strategico per le politiche attive del lavoro 2020-24.

Analisi dei dati e strategie future: la conferenza stampa di oggi con (da sx) Luther, Achammer, Califano, Mayr e la direttrice dell'Agenzia stampa della Provincia Claudia Messner che ha moderato la conferenza. (Foto: ASP/Fabio Brucculeri)
Analisi dei dati e strategie future: la conferenza stampa di oggi con (da sx) Luther, Achammer, Califano, Mayr e la direttrice dell'Agenzia stampa della Provincia Claudia Messner che ha moderato la conferenza. (Foto: ASP/Fabio Brucculeri)

Quale sarà l'orientamento in tema di politica del mercato del lavoro da parte della Giunta provinciale nei prossimi anni? Quali sono le priorità e quali misure saranno efficaci? Le risposte a queste domande sono contenute nel documento strategico "Politica attiva del lavoro 2020-24" presentato questa mattina (18 gennaio) dall'assessore provinciale Philipp Achammer e dal direttore della Ripartizione  lavoro, Stefan Luther. "Il documento fissa soprattutto obiettivi, a partire dai quali si possono ricavare misure concrete e diversificate per un mercato del lavoro altoatesino che sia solido a lungo termine" ha affermato Achammer. Insieme all'assessore  e al direttore Luther, hanno presentato e commentato le due esponenti della Commissione provinciale per l'impiego Donatella Califano e Sabine Mayr in rappresentanza delle parti sociali.

Il documento strategico in dettaglio

Nel documento di 30 pagine la Commissione provinciale lavoro e la Giunta provinciale hanno illustrato le misure di rafforzamento e sviluppo per il mercato del lavoro altoatesino per il prossimo futuro. L'obiettivo del documento è quello di offrire nuovi strumenti e servizi per mettere in collegamento diretto offerta e domanda di lavoro, con decisa priorità alle politiche attive. Oltre alle misure passive di compensazione come la cassa integrazione o le indennità di disoccupazione, tuttavia, sono proprio le misure attive che nei prossimi anni dovranno essere ampliate e rafforzate, si legge nel documento. "L'Alto Adige si trova in una situazione difficile a causa della crisi del Coronavirus" ha detto l'assessore Achammer. Rispetto al 2019, in Alto Adige si è registrata una flessione di 7.000 posti di lavoro, tre quarti dei quali nel settore del turismo. "Nel mese di dicembre si è registrato addirittura un calo di 16.000 posti di lavoro (rispetto al 2019) rispetto al mese precedente", ha aggiunto l'assessore.

Le sfide attuali e le strategie future

Sullo sfondo delle sfide attuali, la digitalizzazione e l'automazione stanno stravolgendo il mercato del lavoro, richiedendo nuove competenze e sempre più personale qualificato, mentre i lavoratori stanno mediamente sempre più invecchiando. Questi sviluppi fondamentali, d'altra parte, continuano a influenzare il mercato del lavoro e richiedono risposte adeguate. Le conclusioni sono chiare per Philipp Achammer: di fronte a queste sfide, l'Alto Adige ha più che mai bisogno di una politica attiva del mercato del lavoro, non solo di misure passive di sostegno. "Di fronte alla crisi - ha spiegato l'assessore - dobbiamo avere un atteggiamento attivo: agire invece di reagire. Abbiamo perciò bisogno di struenti che rendano il mercato del lavoro altoatesino resistente alla crisi in modo duraturo".  Il direttore della Ripartizione provinciale lavoro Stefan Luther vede l'inserimento lavorativo come uno strumento fondamentale nel quale investire per vedere risultati a lungo termine. Luther ha tenuto a confutare l'idea comune secondo cui l'inserimento lavorativo sia valido solo per le regioni con un alto tasso di disoccupazione: "È vero il contrario. Non esiste paese economicamente e socialmente avanzato che non abbia un eccellente servizio pubblico di collocamento. Anzi, la mediazione lavorativa si fa più necessaria e richiesta proprio dove le dinamiche lavorative ed economiche sono più vivaci". Per quanto riguarda il collocamento e l'offerta di servizi, l'Alto Adige vuole percorrere strade più autonome per poter offrire un migliore collegamento tra politica del lavoro attiva e passiva. "Vogliamo attuare misure appropriate a livello locale sfruttando al meglio il potenziale dei posti di lavoro altoatesini" ha aggiunto Achammer. In tema di lavoro l'Alto Adige ha ancora competenze autonome limitate. "Invece le realtà locali hanno bisogno di risposte locali. Ecco perché puntiamo alla competenza primaria nell'ambito delle politiche attive del mercato del lavoro" ha proseguito Achammer.

Documento strategico frutto del dialogo con le parti sociali

Il documento strategico è frutto del dialogo con le parti sociali. Le aspettative delle parti sociali sono state delineate dalle due rappresentanti della Commissione Provinciale Lavoro, Donatella Calfano e Sabine Mayr. Entrambe le rappresentanti hanno contribuito al documento sia in seno alla Commissione Provinciale Lavoro che al di fuori di essa e si sono dette d'accordo: il documento rappresenta un passo importante. Entrambe le rappresentanti delle parti sociali hanno sottolineato che la Commissione Lavoro rappresenta proprio il luogo deputato alla discussione delle strategie future del settore. Ora servono misure concrete per raggiungere gli obiettivi posti. Al contempo occorre anche creare il contesto per posizionare l'Alto Adige come datore di lavoro attrattivo, tema per il quale anche questioni come il costo della vita devono essere tenute in considerazione.

La crisi mostra la fragilità delle fasce più deboli

"La crisi ha mostrato una particolare fragilità lavorativa per le donne, per i giovani e per le persone con disabilità, ma anche per i lavoratori precari, i cittadini stranieri e persone con un basso livello di formazione", ha detto Califano, aggiungendo che "occorre oggi più che mai sostenere l'occupabilità di queste categorie, agevolandone il reintegro nel mercato del lavoro". Per Mayr, nella nuova strategia nella politica del mercato del lavoro giocano un ruolo fondamentale proprio la mediazione lavorativa e la disponibilità di manodopera qualificata, temi collegati alla consulenza e alla formazione continua. "Anche le aziende vanno coinvolte, per rispondere meglio alle loro esigenze. Solo così la mediazione può avere davvero successo" ha concluso Mayr.

I vantaggi del documento strategico

L'obiettivo dichiarato del documento strategico è che le persone in cerca di lavoro trovino un'occupazione adeguata o accedano a un servizio per la riqualificazione professionale come la formazione o l'orientamento. In futuro, quindi l'impegno dovrebbe concentrarsi sulla ricerca attiva di un lavoro adeguato e non sulle procedure o la conferma amministrativa della disoccupazione. Ciò significa anche: in futuro, i dipendenti del nuovo Servizio per il mercato del lavoro dovrebbero offrire una consulenza personalizzata e mirata ai datori di lavoro, visitare le aziende e scoprire così quali dipendenti sono effettivamente necessari nelle aziende. "Il monitoraggio costante dei numeri è in questo senso fondamentale", ha concluso Luther.

Video conferenza stampa integrale su YouTube

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