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Riforma della PAC: allocazione dei fondi in discussione
Il 02 dicembre 2021 l'Unione Europea ha approvato i fondi destinati alla Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2023 – 2027. L'accordo è stato raggiunto dai 27 Stati membri dopo duri negoziati. La PAC entrerà in vigore nel 2023 determinando l'allocazione dei fondi fino al 2027. Dei 60 miliardi stanziati per le zone rurali, l'Italia ha diritto a circa sette miliardi, ora si tratta di distribuirli fra le Regioni. L'obiettivo della PAC a livello europeo è di sostenere un reddito agricolo sufficiente e accrescere la quota del valore aggiunto dei produttori primari nella filiera agroalimentare. Il piano di sviluppo prevede misure volte a rafforzare le aree rurali e a garantirne la gestione anche in territori difficili. Progettazione, gestione e attuazione delle misure di sviluppo rurale sono competenze che afferiscono anche a Regioni e Province. Ora, come prima cosa, i fondi stanziati dall'UE dovranno essere divisi tra le Regioni e le Province italiane.
Criteri oggettivi per il nuovo periodo di finanziamento
“Abbiamo la possibilità, all'interno del piano strategico nazionale, di definire un piano regionale e impiegare questi fondi nella maniera più efficiente possibile per la nostra Provincia” spiega l'assessore provinciale all'agricoltura Arnold Schuler. I fondi per il piano di sviluppo rurale potranno essere utilizzati per sostenere, ad esempio, i pagamenti compensativi alle zone agricole svantaggiate, i programmi agro ambientali, l'agricoltura biologica, i giovani agricoltori, le misure di investimento, le misure forestali e i programmi leader. Dopo la decisione del 2014 di allocare, per l'ultima volta, i fondi per il periodo di finanziamento 2014 – 2020 sulla base di criteri storici, il nuovo periodo di finanziamento adotterà criteri di tipo oggettivo. Basandosi su questi nuovi criteri, il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli ha presentato ai rappresentanti di Regioni e Province autonome una proposta per l'allocazione dei fondi. Le Regioni meridionali, che fino ad ora hanno potuto beneficiare ampiamente della PAC, si sono mostrate in disaccordo con una proposta che ritengono andare a loro discapito. L'accesa discussione nell'ambito dell'incontro di ieri (24 febbraio) non ha portato ad una risoluzione definitiva. “La partecipazione a questi incontri è importante per contribuire alla definizione del futuro della PAC e poter negoziare le migliori condizioni per l'agricoltura dell'Alto Adige” sottolinea convintamente l'assessore Schuler.
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