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Residenze per anziani: approvata priorità alle richieste dei residenti
In Alto Adige esistono numerosi servizi e agevolazioni a sostegno degli anziani, soprattutto di coloro che necessitano di assistenza. Un partner importante, in questo contesto, sono le 78 residenze per anziani altoatesine in cui vengono assistite e accompagnate più di 3.900 persone. Poiché i requisiti delle residenze cambiano nel tempo, è stato necessario adattare la relativa delibera della Giunta provinciale (n. 1419 del 18.12.2018) alle circostanze attuali. Su proposta dell'assessora provinciale alle politiche sociali, Waltraud Deeg, la Giunta ha approvato oggi (14 giugno) diversi emendamenti.
In particolare, le modifiche prevedono che in futuro si tenga maggiormente conto del proprio ambito territoriale di origine o di residenza quando viene assegnato un posto vacante in una casa per anziani. Pertanto i richiedenti che provengono dalla Comunità comprensoriale o dal Comune in cui insiste la residenza per anziani avranno la priorità rispetto a quelli che risiedono al di fuori di tale ambito territoriale. "Negli ultimi anni, assieme alle Comunità comprensoriali e al Comune di Bolzano, abbiamo elaborato una mappa della cura e dell'assistenza a livello provinciale per l'ulteriore sviluppo strategico di servizi di qualità di assistenza domiciliare alla persona. È emerso che tra gli ambiti territoriali esistono marcate differenze che in futuro vogliamo maggiormente uniformare. Alcuni distretti o Comuni sono sollecitati a creare un'offerta adeguata nel loro territorio in modo che gli anziani possano trascorrere i loro ultimi anni di vita in un ambiente familiare", sottolinea l'assessora provinciale Deeg. È quindi importante continuare, nei prossimi anni, a lavorare sull'incremento dei servizi di assistenza locale in modo che le persone in stato di bisogno possano essere seguite e curate il più vicino possibile alla loro famiglia e ai loro parenti.
Più punti al criterio della residenza per le liste d'attesa
La priorità al criterio della residenza viene introdotta attraverso una modifica dei punti per le liste d'attesa. Il numero totale di punti sarà aumentato da 100 a 110 e saranno distribuiti come segue: fino a un massimo di 40 punti verranno assegnati dalle necessità di cura e assistenza, 30 punti saranno assegnati in base alla valutazione della situazione familiare e sociale del richiedente e un massimo di 10 punti verranno assegnati in base alla data in cui è stata validamente presentata l'ultima domanda. Per gli altri elementi di valutazione è disponibile un massimo di 30 punti, destinati soprattutto a valutare il luogo di residenza del richiedente. Aumentando il numero di questi ultimi punti da 20 a 30 si darà maggiore importanza al criterio della residenza. Un'altra novità consiste nel fatto che in futuro verranno decurtati 10 punti se il posto offerto in una residenza per anziani non dovesse essere accettato. "Non solo: la pandemia ci ha insegnato quanto sia importante avere un sistema di documentazione sanitaria uniforme e condiviso in rete che fornisca informazioni trasparenti e chiare sui posti di assistenza disponibili", spiega l'assessora provinciale Deeg.
Ulteriori modifiche riguardano poi la gestione più flessibile dei nuovi letti. In precedenza, nel caso di una ristrutturazione o di un ampliamento, era necessario disporre 40 letti di degenza: questa disposizione è stata attenuata. Allo stesso modo, le nuove strutture non dovranno più prevedere almeno 40 posti letto per il ricovero, che potranno essere destinati anche ad altri servizi per anziani (ad esempio l'accompagnamento o la residenza assistita) o per persone con disabilità. Novità anche per quanto riguarda il cambio di struttura: è stato infatti reso possibile il trasferimento per motivi sociali. Se una residenza per anziani non dovesse continuare il servizio, il trasferimento dei suoi ospiti avrà priorità assoluta.
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