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Emergenza idrica: ridotto il volume d'acqua residua del Rio Luson
In Alto Adige la carenza d’acqua continua a destare preoccupazione. Il presidente Arno Kompatscher ha firmato oggi (21 luglio) una nuova ordinanza riguardante lo stato di emergenza idrica nell'area di approvvigionamento del sistema di irrigazione a Naz e dintorni, nel bacino idrografico del Rio Luson. L’ordinanza prevede una serie di misure da adottare nelle aree dei Comuni di Naz-Sciaves e Luson. Di conseguenza, fino al 9 agosto 2022, verrà ridotta la quantità di acqua residua nei bacini idrografici del Consorzio di miglioramento fondiario Naz e dintorni. Nel Rio Luson rimane prescritta una quantità d'acqua residua di 145 litri al secondo, mentre viene sospesa l'intera quota variabile del più 15 per cento. Il flusso residuo nel Rio Luson sarà ridotto da 50 a 40 litri al secondo e nel fiume sarà sospesa anche l'intera parte variabile (20%). Allo stesso tempo è prevista la riduzione, dagli attuali 30 a 10 litri al secondo, del flusso residuo nel rio dei Manzi.
L'ordinanza firmata in data odierna dal presidente Kompatscher prevede altresì la sospensione dell’attività della centrale idroelettrica (concessione GD/8612), che rimane fuori esercizio durante l’emergenza idrica. La quantità d’acqua massima derivata di 90 l/s con la presa rio Casera dovrà essere rispettata anche durante l’emergenza. Prevista inoltre la limitazione di derivazioni d’acqua, tra le ore 16 e le ore 10, degli impianti irrigui Lüsen Huben e Lüsen Kreuz. Il Consorzio di miglioramento fondiario Naz e dintorni dispone entro 7 giorni, a partire dallo stato d'emergenza, una misurazione di portata di controllo da parte di un tecnico abilitato a valle della presa d’acqua sul Rio Luson e ne comunica il risultato agli Uffici Gestione sostenibile delle risorse idriche, Tutela acque e Caccia e pesca.
La riduzione temporanea del flusso residuo prescritto nei torrenti Luson e Casera ha lo scopo di aiutare il Consorzio di miglioramento fondiario Naz e dintorni ad ottenere acqua per l'irrigazione delle aree coltivate. Questo per evitare danni alle colture agricole e per poterle portare al raccolto con un programma di irrigazione notevolmente ridotto. L'ordinanza firmata in data odierna si basa sulla valutazione della Commissione per l'emergenza idrica riunitasi ieri (20 luglio).
I mesi invernali e primaverili molto secchi, le scarse precipitazioni nevose e le riserve di neve in quota già esaurite da settimane, la mancanza di precipitazioni, le attuali alte temperature e l'aumento della domanda di irrigazione agricola, rappresentano i fattori chiave che hanno determinato un'emergenza idrica nella zona delle Alpi nord-orientali. Per garantire un sufficiente deflusso delle acque anche nel basso corso dell'Adige, il presidente Kompatscher, come noto, ha già firmato due ordinanze in cui si stabiliscono misure per il risparmio dell'acqua.
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