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Presentato il Dossier statistico sull’immigrazione 2022

Presentato il Dossier statistico sull’immigrazione 2022. Nel 2021 erano 56.891 le persone straniere residenti in Alto Adige, + 0,7% rispetto al 2021 su una quota complessiva del 10,6%.

È stato presentato oggi (sabato 29 ottobre) in tutta Italia ed anche in Alto Adige il Dossier statistico sull’immigrazione 2022 ” (www.dossierimmigrazione.it) redatto ogni anno dal Centro studi e ricerche IDOS su incarico dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali. Dopo un’introduzione da parte di Anika Michielon, direttrice dell’Ufficio educazione permanente, i contenuti del Dossier sono stati illustrati dai redattori delle pagine riguardanti al Regione Trentino-Alto Adige, Matthias Oberbacher, dell’Osservatorio per l’integrazione, e da Fernando Biague, esperto dei fenomeni migratori e, tra l’altro, cofondatore del Centro di Ricerca e Formazione sull’Intercultura a Bressanone.

La responsabile dell'ufficio di coordinamento per l'integrazione, Daniela Zambaldi, ha ricordato che la Provincia è responsabile della presentazione dei dati sull'immigrazione. Questo di solito avviene contemporaneamente nelle singole Regioni d'Italia alla fine di ottobre. In Alto Adige quest'anno la Fiera delle Associazioni è stata scelta come cornice adatta per la presentazione, al fine di mettere al centro la diversità culturale e il lavoro dei club, nonché la funzione di ponte di questi ultimi tra le culture dei Paesi di origine e i Paesi ospitanti.

Secondo i dati provvisori dell’Istat, il numero dei residenti stranieri in Alto Adige continua ad aumentare anche se con ritmi più lenti, arrivando a 56.891 unità a fine 2021, con una crescita dello 0,7% rispetto all’anno precedente. L’incidenza degli stranieri sulla popolazione complessiva è del 10,6% e supera, come l’anno precedente, quella rilevata a livello nazionale (8,8%) e a livello regionale (9,8%). La distribuzione di genere vede nuovamente la prevalenza della componente femminile (pari al 51,3% dei residenti stranieri) su quella maschile. Questo dato è sostanzialmente in linea con quello del Nord-Est (51,6%) e con quello nazionale (51,3%); tuttavia si tratta di valori medi, che variano in misura considerevole tra le nazionalità di provenienza.

La distribuzione per età vede il 18,4% dei residenti stranieri nella fascia 0-17 anni; il 16,3% ha un’età compresa tra 18 e 29 anni, il 31,9% tra 30 e 44 anni, il 27,5% tra 45 e 64 anni e solo il 5,9% ha un’età pari o superiore a 65 anni. Relativamente alle aree di provenienza, il continente più rappresentato a fine 2020 è quello europeo con 36.191 residenti stranieri (ossia il 64,1% del totale), di cui 19.605 originari di Paesi comunitari, 16.167 dell’Europa centro-orientale e 419 di altri Paesi europei. Al secondo posto si trova l’Asia con 10.354 residenti (18,3%), seguita dall’Africa con 7.525 (13,3%) e dal continente americano con 2.398 (4,2%). A livello di singole nazionalità, l’Albania resta al primo posto (6.207 residenti, l’11,0% del totale stranieri), mentre al secondo si colloca la Romania (4.631, 8,2%), che supera la Germania al terzo posto (4.518, 8,0%), seguita dal Pakistan (3.943, 7,0%) e dal Marocco (3.644, 6,5%).

A fine 2021, i cittadini non comunitari titolari di un permesso di soggiorno sono 33.779; di essi il 63,5% ha un permesso di lungo periodo che non necessita di rinnovo. Invece, tra i permessi di soggiorno a termine (12.314), i motivi di rilascio prevalenti sono quelli familiari (44,1%), per lavoro (29,0%, compresi i permessi rilasciati a seguito della regolarizzazione) e per protezione (23,5%).

Gli studenti stranieri

Secondo l’Astat, il numero degli alunni iscritti nelle scuole della provincia nell’anno scolastico 2021/2022 ammonta a 80.649 unità. Questo dato include 9.836 alunni stranieri, che incidono per il 12,2% sulla popolazione scolastica totale. Tuttavia si osservano percentuali di incidenza diverse a seconda del grado di scuola e delle lingue d’insegnamento riconosciute dallo Statuto di autonomia: italiano, tedesco e ladino. Nell’anno scolastico 2021/2022, 15.452 bambini si sono iscritti in una delle 347 scuole d’infanzia della provincia. Tra questi, i bambini stranieri sono 2.025, 13,1% del totale: 729 frequentano una scuola d’infanzia di lingua italiana (con un’incidenza del 22,3% sul totale degli studenti), 1.254 in lingua tedesca (10,9%) e 42 in lingua ladina (6,7%).

Gli iscritti nelle scuole primarie sono in totale 27.873. Gli alunni stranieri sono 3.682, il 13,2%, e sono così ripartiti: 1.505 nelle scuole in lingua italiana (incidenza 24,5%), 2.099 in quelle in lingua tedesca (10,2%) e 78 in quelle in lingua ladina (6,8%). Le scuole in lingua tedesca prevalgono per il numero di iscritti stranieri, ma non per l’incidenza degli alunni stranieri sul totale, che è più elevata nelle scuole in lingua italiana. L’incidenza degli alunni stranieri nelle scuole medie è del 13,6%, per un totale di 2.321 unità: 1.106 sono iscritti nelle scuole di lingua italiana (incidenza 26,4%), 1.178 in quella di lingua tedesca (9,7%) e 37 in quelle di lingua ladina (5,5%).

Nelle scuole superiori, invece, gli studenti sono 20.311, di cui 1.808 stranieri (l’8,9%). La maggior parte di essi (1.075) frequenta la scuola in lingua italiana (dove incidono per il 16,1%), 715 quella tedesca (5,4%) e 18 quelle in lingua ladina (3,7%). Nelle scuole professionali, il 10,8% degli alunni iscritti sono di origine straniera, ossia 1.106 persone.

Mercato del lavoro e inserimento occupazionale

Secondo i dati Rcfl-Istat, nel 2021 gli occupati in regione ammontano a 487mila unità. Tra questi le donne rappresentano il 44,8%, mentre gli stranieri il 9,1%, di cui il 41,2% di sesso femminile, un’incidenza leggermente al di sotto della media nazionale. I disoccupati sono in totale 21.848; tra questi le donne incidono per il 52,1% (47,8% a livello nazionale), mentre gli stranieri si attestano al 25,1% a fronte del 16,0% osservato in media in Italia. Le donne straniere, in particolare, mostrano maggiori difficoltà nell’accesso al mercato del lavoro, visto che costituiscono il 59,4% dei disoccupati stranieri, un dato più alto di quanto si registra a livello nazionale (52,5%).

Il tasso di occupazione a livello regionale si colloca al 69,0%, mostrando una differenza di 8,7 punti percentuali tra italiani e stranieri (rispettivamente 69,9% e 62,2%), segnale che questi ultimi trovano più difficoltà a reperire un’occupazione. Questa evidenza è dimostrata anche dal tasso di disoccupazione che è del 3,6% per gli italiani e dell’11,1% per gli stranieri.

I dati riguardanti gli occupati per settore mostrano come la maggior parte dei lavoratori stranieri trovi impiego nei servizi (67,2%), tra cui il 6,6% nel commercio e il 10,7% nel comparto domestico. Segue l’industria, con il 29,1% dei lavoratori, tra cui l’8,1% nel comparto edile.

Secondo i dati dell’Osservatorio del mercato del lavoro provinciale il tessuto produttivo ha registrato nel periodo novembre 2021 - aprile 2022 un aumento significativo dei contratti di lavoro rispetto allo stesso periodo 2019/2020 (+9,5%); si tratterebbe di un valore record visto che prima della pandemia la crescita si era attestata a +3,9%. In quasi tutti i settori l’occupazione è tornata a crescere, raggiungendo i livelli pre-pandemici, anche se il tasso di occupazione, già calato a causa della pandemia, nel 2021 è risultato pari al 75,8%, non consentendo il raggiungimento dell’obiettivo definito per il 2020 (80%).

L’analisi dei singoli settori produttivi consente di leggere con maggior dettaglio la situazione economica provinciale. I dipendenti nel settore agricolo sono stati in media 6.919, registrando una leggera crescita rispetto ad un anno prima (+56 unità, lo 0,8% in più). Nell’edilizia in media sono stati occupati 17.822 individui, l’8% dei dipendenti attivi in Alto Adige; la crescita occupazionale, rispetto allo stesso periodo del 2019/2020, corrisponde a +0,6%, pari a +105 posti di lavoro. Il settore manifatturiero ha occupato mediamente 34.322 persone, 771 posti di lavoro in più dello stesso periodo di due anni fa (+2,3%). Il commercio – in cui lavora il 14,3% di tutti i dipendenti in Alto Adige – ha occupato in media 30.429 lavoratori, ossia l’1,9% in più rispetto allo stesso periodo del 2019/2020. Nel settore alberghiero-ristorativo hanno lavorato mediamente 27.522 persone, ossia il 13% dei dipendenti occupati in provincia; in confronto all’ultima stagione invernale pre-pandemia sono stati occupati 3.358 lavoratori in più (+13,9%).

Il settore del lavoro domestico e di cura, in cui sono impegnate principalmente cittadine europee, ha subito una contrazione negli ultimi due anni, con conseguente riduzione del numero di colf e assistenti familiari di cittadinanza italiana o comunitaria (-326; -9,4%). In particolare, osservando i principali paesi di provenienza di questi lavoratori, si nota un decremento generalizzato tra romeni (-22,9%), moldavi (-20,9%), croati (-12,5%) e ucraini (-0,8%).

Il tasso di disoccupazione (3,0%) basato sui dati trimestrali di Istat/Astat del periodo ottobre 2021 - marzo 2022, è diminuito rispetto all’anno precedente quando aveva raggiunto il 5,1%, tornando su un livello più simile a quello di due anni prima (2,9%).

Imprenditoria

I dati del Trentino-Alto Adige mostrano anche quest’anno la crescita del dinamismo imprenditoriale degli stranieri. Le ditte guidate da cittadini nati all’estero, infatti, sono passate da 8.148 nel 2020 a 8.591 nel 2021 (in crescita di 443 unità), registrando un’incidenza del 7,7% sul totale delle imprese attive in regione. La provincia di Bolzano, con 4.654 ditte a fronte delle 3.937 attive in provincia di Trento, concentra la maggioranza (54,2%) delle imprese “immigrate” della regione. I dati relativi ai settori di inserimento indicano che il 59,5% di queste imprese opera nei servizi, tra cui spiccano i comparti del commercio (17,9%) e dell’alloggio-ristorazione (16,1%), il 28,6% nell’industria, tra cui il 25,1% nelle costruzioni, e il 4,3% in agricoltura.

Al termine della conferenza stampa è stato proiettato nella Sala Conferenze Eurac il video che accompagna l'Annuario sull'immigrazione 2022. Il video in italiano è scaricabile da questo link.

Presentazione del "Manifesto delle Nuove Generazioni Italiane 2022"

Al termine della conferenza stampa delle 10.30 è stato presentato da Noura Ghazoui, del CO.C.IMA (Coordinamento Cittadini Italo-Marocchini) e da Ali Tanveer, dell'associazione Next Generation Italy, il “Manifesto delle Nuove Generazioni Italiane 2022” elaborato CoNNGI (Coordinamento Nazionale Nuove Generazione Italiane) che contiene proposte di giovani con un background migratorio per il presente e il futuro dell'Italia. Scuola, lavoro, cultura, sport e partecipazione, cittadinanza e rappresentanza politica, comunicazione e media, cooperazione internazionale, ambiente, salute e uguaglianza sono i temi affrontati nel manifesto. La presentazione è stata organizzata da Mamadou Gaye, Presidente della cooperativa sociale “Savera”.


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