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Il monitoraggio è un'altra pietra miliare del Piano Clima Alto Adige

Per la prima volta l'Alto Adige dispone di un sistema di monitoraggio delle emissioni. Il nuovo strumento, presentato oggi dalla Provincia autonoma di Bolzano e da Eurac Research, è ora online.

Un nuovo, importante passo sulla strada della neutralità climatica. "Con il Piano Clima Alto Adige 2040, approvato all'unanimità dalla Giunta provinciale nel luglio 2023, ci siamo posti l'obiettivo di ridurre le emissioni e raggiungere la neutralità climatica entro il 2040", ha spiegato oggi (28 febbraio) a Bolzano il presidente della Provincia, Arno Kompatscher. "Insieme alle misure previste dal Piano Clima, abbiamo deciso di monitorare le emissioni. Il cosiddetto Output-Monitoring è stato sviluppato da un team di ricerca di Eurac Research su incarico della Giunta provinciale", ha detto il presidente. Il monitoraggio scientifico indipendente è importante per un approccio trasparente.

Monitoraggio delle emissioni di CO2

Wolfram Sparber, responsabile dell'Istituto per le energie rinnovabili dell'Eurac Research, ha spiegato come funziona lo strumento. "L'Output-Monitoring si basa sui dati delle emissioni, ma anche dati tecnologici e di mercato, provenienti da varie fonti. Documenta l'andamento delle emissioni di gas serra nei settori del riscaldamento, dei trasporti, dell’industria e dell’energia elettrica dal 2010 a oggi. Questo monitoraggio consente per la prima volta di seguire l'andamento delle emissioni di gas serra in Alto Adige", ha affermato Sparber. A tal fine, sono stati individuati degli indicatori per misurare i progressi delle misure definite nel Piano Clima, come il numero di edifici ristrutturati ad alta efficienza energetica, la diffusione del teleriscaldamento, il numero di auto vendute - suddivise per tipologia di trazione - o i chilometri percorsi, sia nel trasporto privato che in quello pubblico.

Evoluzione positiva nel settore del riscaldamento, negativa nei trasporti

Il monitoraggio del Piano Clima mostra una tendenza chiaramente positiva solo nel settore del riscaldamento, cioè negli edifici; nel settore dei trasporti, invece, il consumo di gasolio e benzina è aumentato del 4% dal 2010, ad esempio. I dati relativi al settore agricolo, attualmente assenti, verranno inseriti entro la fine dell’anno.

"Non siamo ancora sulla strada giusta se vogliamo raggiungere un Alto Adige neutrale dal punto di vista climatico entro il 2040. Nella maggior parte dei settori, le emissioni sono rimaste pressoché invariate o addirittura aumentate negli ultimi dieci anni", ha spiegato Wolfram Sparber. L'Alto Adige non è solo in questo sviluppo: "Possiamo notare che negli ultimi decenni si è registrato un costante aumento del consumo di petrolio e gas a livello globale. Per raggiungere la neutralità climatica, dobbiamo intensificare gli sforzi e, in alcuni casi, cambiare direzione. Le misure del Piano Clima dimostrano la validità dell'approccio olistico, che ora deve essere ulteriormente rafforzato e reso prioritario".

Secondo l'esperto di energia, il punto di partenza principale deve essere il settore della mobilità, con un cambiamento significativo del parco veicoli e una graduale modifica dei comportamenti e dei sistemi di riscaldamento utilizzati. Perché "ogni nuovo sistema di riscaldamento a gas che installiamo oggi sarà ancora in funzione nel 2040", ha affermato Sparber. Anche la ristrutturazione ad alta efficienza energetica degli edifici esistenti deve essere portata avanti. "Dobbiamo trovare il modo di ridurre massicciamente le emissioni nel più breve tempo possibile, con un occhio di riguardo anche alla riduzione dei costi energetici e all'aumento del valore aggiunto per l'Alto Adige", ha aggiunto. "L'obiettivo è la decarbonizzazione, che costituisce per l'Alto Adige molte opportunità di mantenere la creazione di valore in provincia."

Individuare dov’è necessario agire

Per Peter Brunner, assessore provinciale all'Ambiente, alla Protezione della natura e del clima, all'Energia, allo Sviluppo del territorio e allo Sport, "con il monitoraggio del Piano Clima abbiamo ora a disposizione uno strumento che ci permette di controllare costantemente come procede l'attuazione degli obiettivi climatici e dove è necessario intervenire". Questo è fondamentale per garantire la trasparenza e per allineare ancora di più le future decisioni della Giunta provinciale. "È importante coinvolgere le persone: nel percorso verso la neutralità climatica servono decisioni politiche, ma anche un cambiamento culturale", ha detto convinto Brunner. Questa è una grande sfida, ma anche una grande opportunità per l'Alto Adige.

Molto è stato fatto nella giusta direzione, soprattutto negli ultimi anni, ha aggiunto il presidente Kompatscher. Le centinaia di milioni investiti nell'espansione del trasporto pubblico locale e il massiccio aumento dei contributi per le misure energetiche come le conversioni del riscaldamento, il fotovoltaico e le ristrutturazioni ad alta efficienza energetica, daranno i loro frutti in futuro. "Gli effetti saranno evidenti al prossimo aggiornamento dei dati", ha affermato Kompatscher.

L'Output-Monitoring è ora disponibile online

Il nuovo strumento è online da oggi (28 febbraio): tutti i dati di monitoraggio del Piano Clima sono accessibili all'indirizzo https://www.eurac.edu/it/data-in-action/monitoraggio-del-piano-clima-alto-adige. I dati provengono dalle seguenti fonti: inventario delle emissioni INEMAR dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima redatto in collaborazione con CISMA srl, bollettino petrolifero, Google Environmental Insights 2022, Astat, studio MONITRAF!, Ufficio energia e tutela del clima di Bolzano, Autostrada del Brennero spa, Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, Agenzia CasaClima, TERNA Statistiche Regionali.

Il monitoraggio è stato progettato e sviluppato da Eurac Research in accordo con la Provincia, finanziato con fondi del progetto i-NEST attraverso il piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR.


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