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Calcestruzzo ecologico: progetto pilota Area funzionale Bacini montani

L’Area funzionale Bacini montani e l’Associazione Calcestruzzo Alto Adige hanno avviato un progetto pionieristico nel settore dei materiali da costruzione sostenibili con il calcestruzzo ecologico.

“Un calcestruzzo sostenibile si contraddistingue per il minor impatto ambientale possibile derivante dalla produzione”, spiega Fabio De Polo, direttore dell’Area funzionale Bacini Montani dell’Agenzia per la Protezione civile. La struttura che si occupa dei bacini montani vuole così dare il proprio contributo alla protezione del clima: “Anche nella costruzione delle opere di protezione è necessario ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica”, aggiungono Christian Kofler e Florian Stuefer, membri del gruppo di lavoro “Calcestruzzo sostenibile” assieme al direttore De Polo e in collaborazione con Christian Grünfelder e Werner Kusstatscher dell’Associazione Calcestruzzo Alto Adige “Concrete”.

“Questo progetto pilota dimostra che stiamo andando nella giusta direzione”, rimarca il presidente della Provincia e assessore alla Protezione civile Arno Kompatscher: “Il nostro Piano Clima Alto Adige 2024 si pone come obiettivo la riduzione dei gas a effetto serra e prende in considerazione tutti i settori, come dimostra anche questo cemento ecologico”.

“Il progetto sarà concretizzato quest’anno”, fa sapere il direttore dell’Agenzia per la Protezione civile Klaus Unterweger: “Adeguando la qualità del calcestruzzo e utilizzando cementi a bassa emissione di Co2 e materiali di riciclo nella produzione, è stato possibile sviluppare un calcestruzzo sostenibile che tra poche settimane sarà utilizzato per la prima volta dagli operai dei Bacini montani”.

Briglie in calcestruzzo ecologico nel rio del Monaco in Val d’Ultimo

Il primo ufficio provinciale ad attuare questo progetto pilota sarà l’Ufficio Sistemazione bacini montani sud diretto da Thomas Thaler, che testerà per la prima volta il calcestruzzo sostenibile nel cantiere del rio del Monaco a S. Nicolò in Val d’Ultimo. Qui la squadra dell’Ufficio Bacini montani coordinata dal capo operaio Anton Zöschg realizzerà alcune briglie di consolidamento lungo le sponde del torrente a circa 1300 metri di altitudine, spiega il progettista e direttore dei lavori Christian Kofler. Il risparmio complessivo di CO2 sarà di circa 52 tonnellate, equivalenti alla combustione di 20.000 litri di gasolio. L’unica differenza rispetto al calcestruzzo tradizionale è che la variante ecologica impiega più tempo per solidificarsi. Per il progetto del rio del Monaco, i cui lavori andranno avanti fino al prossimo autunno, quest’anno sono stati stanziati 600.000 euro.


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