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Esami di qualifica per gli allievi della Scuola alberghiera “Ritz”
Sono oltre 70 gli allievi (38 per il settore cucina, 24 per il settore sala/bar e 14 per l’area di ricevimento) della Scuola professionale provinciale alberghiera “C. Ritz” che in questi giorni stanno sostenendo gli esami di qualifica, a conclusione del loro percorso formativo.
“Questa scuola è oramai un punto di riferimento per il mondo della formazione in Alto Adige”, commenta soddisfatto il vicepresidente della Provincia e assessore all’Istruzione Marco Galateo. “Gli allievi sono preparatissimi, mi meravigliano ogni volta che li incontro, perché dimostrano, seppur così giovani, una professionalità invidiabile”.
L’esame di qualifica, che gli allievi di terza stanno affrontando in questi giorni, prevede una prova scritta, una pratica ed una parte orale. “Si tratta di una prova molto complessa e dall’esito per nulla scontato”, sostiene la direttrice dell’istituto Maria Pascarella. “I ragazzi dell’indirizzo di cucina, per esempio, si cimentano con la preparazione in totale autonomia di una pietanza, partendo da un paniere di ingredienti; i ragazzi di sala, invece, devono gestire interamente un servizio, dalla predisposizione della sala, all’apparecchiatura e soprattutto al servizio al tavolo degli ospiti. Infine, i ragazzi impegnati nel ricevimento hanno svolto le attività tipiche dell’accoglienza del cliente, della gestione dei reclami e del check-out”.
Notevole il livello professionale raggiunto dagli allievi al termine del triennio, grazie alla guida di docenti qualificati e pieni di passione per il loro lavoro. “Il Ritz si conferma il fiore all’occhiello del nostro sistema formativo”, dice il sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta, “Il livello di specializzazione è altissimo, tanto che la maggior parte dei giovani che consegue il diploma, o che completa un corso di post-qualifica, riesce ad inserirsi con facilità nel mondo del lavoro, sia in Italia che all’estero”.
“Qui ciò che si impara va ben oltre al mero, seppur fondamentale, lavoro in cucina e in sala”, conclude Galateo. “Gli allievi seguono un piano di studi integrato, con un approccio trasversale al mondo dell’economia, del diritto e della cittadinanza attiva. Lo studio delle lingue è di estrema importanza, ma, cosa ancora più importante, qui si impara ad appassionarsi al mestiere che si è scelto e a far fiorire la creatività. La scuola Ritz non punta, quindi, solo a formare gli chef del futuro, bensì a plasmare figure dall’alto profilo professionale”.
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