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Rete di piste ciclabili: approvato il nuovo regolamento
Nella seduta di oggi (18 giugno), la Giunta provinciale si è occupata regolamento delle piste ciclabili e degli itinerari ciclopedonali su proposta dell'assessore provinciale alla mobilità, Daniel Alfreider. La revisione del regolamento delle piste ciclabili del 2007 si è resa necessaria dopo che la Giunta provinciale ha approvato nel 2022 il Piano della mobilità ciclistica, che funge da base per l'ulteriore sviluppo della mobilità ciclabile in Alto Adige fino al 2030. Nel 2022 sono stati introdotti anche i parametri di sostenibilità ambientale per la progettazione, costruzione e manutenzione delle infrastrutture di mobilità. Le nuove norme sulle piste e gli itinerari ciclopedonali tengono conto di entrambi gli aspetti.
In linea di principio, il nuovo regolamento disciplina la realizzazione di servizi lungo la rete delle piste ciclabili e degli itinerari ciclopedonali sovracomunali. Se le piste ciclabili si trovano principalmente nelle aree urbane e sono riservate esclusivamente al traffico ciclistico, gli itinerari ciclopedonali sono vie di comunicazione segnalate, principalmente nelle aree rurali, destinate principalmente al traffico ciclistico, ma sono anche autorizzate per i pedoni e i veicoli agricoli, mentre non è consentito il transito a cavallo.
"La rete di piste ciclabili deve consentire un utilizzo sicuro, comodo, diretto e senza deviazioni, e deve essere il più attraente possibile per le cicliste e i ciclisti", ha sottolineato l'assessore Alfreider. Al fine di stabilire le priorità dei futuri investimenti nella rete, si distingue tra tre tipi di piste ciclabili. Una pista ciclabile veloce (RS) è una pista ciclabile larga su cui il traffico ciclabile ha la priorità agli incroci e che consente alte velocità di percorrenza senza traffico misto. Una pista ciclabile di uso quotidiano (RS) garantisce il percorso più diretto possibile: il traffico ciclabile ha diritto di precedenza agli incroci rispetto a strade private e accessi, alla rete viaria rurale e a strade forestali, strade consortili e strade secondarie meno frequentate; il traffico misto non è possibile o lo è solo in casi eccezionali. Infine, una pista ciclabile per il tempo libero (RF) è una pista ciclabile con un percorso il più possibile attraente dal punto di vista paesaggistico.
Per quanto riguarda le aree per ciclisti, si distingue tra le aree per ciclisti di tipo S (all’interno delle quali può essere realizzato un ristoro) e aree per ciclisti di tipo L (all’interno delle quali può essere realizzato un edificio per la somministrazione di pasti e bevande, con posti a sedere sia all’interno sia all’esterno). Lungo la rete può essere allestita al massimo un’area per ciclisti ogni cinque chilometri. Le aree per ciclisti sono registrate in un piano specializzato separato, il Piano delle aree per ciclisti.
La rete delle piste ciclabili deve essere inserita nei Piani comunali per il territorio e il paesaggio. Si applicano criteri uniformi per la segnaletica verticale e orizzontale.
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